mercoledì 26 ottobre 2011

IL VECCHIo SEMPLICISTa

IL VECCHIo SEMPLICISTa

"Crociata alla difesa della bellezza"
Quando parliamo di semplicità, non possiamo dimenticare che stiamo parlando dell’ unica cosa ; quella più difficile da raggiungere.
Quello che, al cospetto di tale qualità, spesso viene completamente ignorato e quotidianamente dimenticato è il lavoro che si cela dietro ad un ‘opera semplice, che solo attraverso una accurata ricercatezza è messa in grado di raggiungere tale stato.
Si, rimaniamo incantati di fronte alla cupola del Brunelleschi, al david di Michelangelo,

risultiamo rapiti dalla nona di Beethoven, dalle geometrie di Gaudi, dalla magnificenza della piramide di Cheope;



l’autentica “maraviglia” sembra vibrare un riverbero superiore
che da qualche parte e nonostante tutto “eppur ci somiglia”.
Se iniziamo un’ attenta analisi alla stupita scoperta di questo spazio che può essere definito “magico” , possiamo ricavare che ogni opera di questo tipo ha avuto in sé una lunga e controversia storia, cosparsa di sudore, battezzata da pesanti ore;
ora illuminata da quel valore, che nella forma consacrata ha potuto trovare la sua realizzazione nella disponibilità di un cuore.


Ecco che l’opera diventa un altare, dove l’ intelletto fa di materia sua sposa affinché possa essere consegnata alla luce imperitura della memoria.
Questo è quello che sta temprato in quella forma semplice,
che della vita esperita ne risulta il calice.
L’uomo al cospetto di quella perfezione, non può rimanere indifferente, può anche non gradire e sminuire sia ben chiaro, ma da quel “toccare” non può rifuggire.
Questo è ciò che la semplicità offre con il suo prezioso ed amorevole contribuire.
L’espressione del bello non si racchiude in uno spazio personale,
è qualcosa di più grande che dall’universo ci viene a trovare.
È’ quella cosa che ci permea di una vibrazione particolare;
più aderiamo a quell’ essenza, più partecipiamo divenendo testimoni di quella presenza.
Non vi è proprietà in questa magnificenza,
l’uomo ne è solo il mediatore che attraverso quel ruolo si dispone a quel ritrovamento
che della vita ne è la più alta scienza.

Potremmo ritenere la semplicità come quel viaggio,
che della coscienza ne è lo spazio più luminoso e saggio.
Quel viaggio infinito a cui la vita sempre induce,
in cui solo la strada che si inerpica fra le rocce
apre quel varco che puo' condurti alla luce.
l’uomo di oggi ha dimenticato il valore della storia,
sempre più apatico ed abulico, attiva in sé tutto ciò che lo distoglie e lo allontana dalla tradizione, dal tramandato di ogni cultura e popolazione, da ogni virgulto che possa ricondurre ad una umanità che nel suo temere l’alienazione ne fa conferma continua,
rilegandosi più o meno consapevolmente in quella attanagliante condizione.
Mai come in questo momento l’uomo è stato orfano di quell’arte educatrice che è la storia,
mai come in questo momento niente di tangibile può essere reiterato nella luce della memoria. Questo costituisce comunque una concreta possibilità,
perché nella sua gravità tutti vengono richiamati a quella continua sofferenza
che apre spazi urgenti di necessità.

Il bello esiste, il buono permane, il vero anche se occultato rimane sempre quello spazio interiore in cui uno può ritrovarsi sincero.
Abbiamo bisogno del nostro attento impegno, del nostro affinato ascolto, del nostro abnegato agire, che possa ridare valore a quelle forme che conducono ad un emozione
ed elevano il pensiero.
Abbiamo bisogno di capire la menzogna di un’ attualità che si veste di crisi,
ma non rinuncia al gargantuesco suv, che si proclama povera ma con lo schermo digitale in tre d, che si lamenta individualmente del lavoro ma non riesce ad esprimere la vera forza che sta nell’unione di un intento collettivo che possa innalzarsi in un unico e potente coro.
Oggi più che mai siamo fortemente orientati a “vendersi”ai bisogni,
le condizioni sembrano non offrire altre possibilità, il potere sta dilagando sulla base di una continua “corrispondenza” che annichilisce con ansia e terrore tenendo tutte le forze che potrebbero volgere verso la luce, sotto strategico e meticoloso controllo nell’ombra atterite. Questo non vuole essere un messaggio di afflizione e di tristezza, ma una descrizione aderente ad una realtà inconcludente che necessita di una vera espressione di forza ben orientata per poter essere armonizzata. E siccome tutto il mondo sembra cedere a questa ammaliante avvenenza, c’è un solo punto sicuro da cui poter partire, c’è un solo punto saldo a cui poterti appellare e questo sta in te e in quanto troverai disponibilità nello spazio vulnerabile del tuo cuore .

massimo matarozzo

da: “ARTICOLO POETICO"
libro ancora non edito della quinta settima

da"SCRIPTa & IMAGo MANENT"
VII settima IV libro

“La minuscola al mio nome non è un errore
bensì un valore che voglio in questo modo ricordare”

lunedì 24 ottobre 2011

I DUe MONDi

I DUe MONDi

L’uomo non considera i due mondi di cui
Potrebbe essere tranquillamente definito
L’unico animale non aderente

Nessuno più di lui si allontana dall’equilibrio

Nessuno come lui disobbedisce alle leggi

Nessuno quanto lui si sente alieno del mondo terreno

Il suo continuo opporsi al flusso
Mettendo la testa sotto alle onde più grosse

È urlo che si agita nel suo profondo
E disperato trascina sempre più in fondo

questa diabolica creazione della non vita
non può metterlo al riparo
dalle compensanti latitanze

che spesso nel nostro mondo
equivalgono a catastrofi planetarie
dalle enormi conseguenze

La continua abrogazione di ciò che può agire
Sta portando ad un lento ed irreversibile morire

Tutto volge il suo dolce sguardo
al piccolo mondo emotivo
mai riconosciuto

E lui che chiama e attrae a sé tutta la materia

e crea quell' autorevole rimprovero
Del padre, che senti averti abbandonato
E vedi come sconosciuto

La vita non è casuale
È Responsività e magnetismo

Finchè i mondi non collaboreranno
A quella armonizzazione chiamata pace
Saremo subordinati a coloro che sia in politica che in magia
Si nutrono di quelle verità nascoste
Tanto comode a colui che delega
E tanto redditizie a chi vende sogni
ed occultismo produce



da: "AL TEMPO CONTEMPLO"
primo libro ancora non edito
della terza settima

giovedì 20 ottobre 2011

KRIYa

KRIYa

Via di lì…

Quando insorge la palude stagna
del pensiero Attraente
che mi conduce verso il far niente…

VIA DI Lì!!!!!!

SIA LA LUCe
SIA L’AZIone
SIA IL SORriso

Tre parole e pedalare…

E si possa radicare
quell’ azione del buon fare


da: "NEL CORSO DEL TEMPO"
quarto libro ancora non edito
della prima settima

lunedì 17 ottobre 2011

ACREDINe

ACREDINe

Non c’è bisogno di infierire sul giudizio
L’umana natura è già munita di questo gravante dazio

Attento a quel peso che chiami qualità, giustizia, rettitudine
dove nascondi il risentimento della tua più sprezzante acredine

Comincia a misurare il suo punto di provenienza
Vedrai che nel cuore non troverai appartenenza

Saggia quanto necessiti di quella esternazione
Che trova i migliori alibi a conferma della tua ragione

Ricorda che non è facile
E che se non ti fai aiutare
Non troverai mai la parte che in te è più umile

Butta giù ora quella maschera
Misurandoti su quale possa essere la reale
Condizione della tua crescita

E se di più non puoi fare
Perdonati, da quello potrai delineare
i tratti di ciò che ancora
non puoi abbandonare

da: "AL TEMPO CONTEMPLO"
primo libro ancora non edito della terza settima

LA TRUCe VERITà

LA TRUCe VERITa’

sarò truce
ma la tua esternazione a questo mi conduce ....

si ne sono convinto....
siamo messi davvero male ,
perché questi pensieri albergano nelle nostre menti
e non li riconosciamo, a volte siamo talmente bravi ad ignorare
che riusciamo pure ad esserne contenti...

solo una cosa in questo caso può favorire il riconoscimento,
l'insorgere di quello stato di anomalia
che comunemente viene chiamato malattia ...

unica che riconduce a quella sofferenza
tanto abiurata dal nostro correre e dalla nostra urgenza...

sai, quando mi son trovato a letto,
immobile , con lo sguardo al soffitto ,
ho capito...

ho capito che la vita è un altra cosa,
ho capito che nulla val di più di costruirla
affinché divenga una cosa meravigliosa,

ho capito che il correre è l'impossibilità
di stare accanto a parti di te che ti ostini a non conoscere,

ho capito che a nessun “capo” a parte la mia testa
avrei concesso di rimettermi nelle condizioni di non poterla riconoscere

e che proprio in quel dissenso che a te ora sto esprimendo
trovo quello specchio in cui continuamente mi confronto

tante cose trovano più chiarezza ora nella mia mente
e ringraziano continuamente certe intricate ed intense sofferenze

in ultima analisi le sole e vere artefici del mio capire
che hanno esacerbato e profondamente disilluso
l’importanza di aver compreso il senso della perdita
che per l’ uomo equivale a quello stato che chiama...
morire


da: "AL TEMPO CONTEMPLO"
primo libro ancora non edito della terza settima

lunedì 10 ottobre 2011

FILo CHe UNISCe

FILo CHe UNISCe

L’amore non è fatto di parole
chi lo cerca attraverso il farselo dire
non riesce a sentire i suoi frutti

i suoi fili si tessono
con la pratica
e nell’azione silente

Ti dice mai niente il sole?
Eppure è sempre lì che scalda

Ti di dice mai niente il mare?
eppure quando vuoi puoi rinfrescarti
e sentire i benefici del sale

Ti dice mai niente una foresta ?
eppure dà aria e fa respirare
tutto ciò che accoglie nel suo vegetare

l’amore è fatto di presenza e scelta
sempre pronto per tutti
e mai offeso dalla mancanza di qualcuno

osserva ed è al tuo fianco
ma ti lascia libero
di fare , di inciampare, di sbagliare

perché sa che solo l’esperienza costruisce

non delega mai,
piuttosto fa ed educa a fare
lasciando sempre spazio
alla vita che progredisce

sa che la felicità
si nasconde dietro a quel sano faticare
che nel momento in cui acconsenti svanisce

per questo a volte sembra cinico
nel tirare fuori il dubbio che intristisce

solo dopo un lento praticare
senti la saggezza del padre
che sostiene , allevia e custodisce

allarga le braccia e lasciati contagiare
prova a percorrere la strada che rinuncia
segnata dal filo che quando si ritrova …
la unisce



da : "INCONTRO AL PRIGIONE"
secondo libro pubblicato della prima settima

martedì 4 ottobre 2011

ALESSAdro deTOLOmei

ALESSAdro deTOLOmei


è così che scoprii il tuo talento,
come tante volte accade,
e poche volte ti accorgi...

così, sfogliando ...

in quell'ultima pagina della mia agenda
una poesia che in sè racchiude il profumo del miglior mito,
che fa di un vissuto pregiato ... leggenda...

no, non è un esagerazione
per me queste sono quelle note
che ben messe in accordo
trasformano un pezzo qualunque... in una canzone

e così come quella sera che ti invitai all'espressione...

ora ti esorto a quella abnegata attenzione
che eleva il realizzato ad arte facendone rivelazione

non lasciare questo ben di dio senza la sua anima

perché ne favoristi
quello che il nostro bieco quotidiano
chiama miseramente fine,

ma che la realtà più poetica
vuol consegnare al ben più degno saluto
di quell' eterea ultima pagina ...


ad Alessandro “de tolomei”
massimo


da: AL TEMPO CONTEMPLO
libro ancora non edito della terza settima