giovedì 29 settembre 2011

TRINITà FELICITà

TRINITà FELICITà

Possiamo ricavare un contatto con noi stessi
Da ciò che pensiamo, da ciò che proviamo,
e dalle forme che stiamo creando durante la nostra
ordinaria giornata se pur noiosa e monotona

infatti risulta essere tale proprio per la difficoltà
di divenirne creatore , autore e attore
questa è la trinità che garantisce la felicità

quando l’aspetto padre,
l’aspetto figlio,
l’aspetto spirito si trovano e si esprimono
all’interno e per mezzo del nostro corpo
nella loro piena potenzialità
non vi è più spazio per l’infelicità


da "ANCHE MENO MASSI"
primo libro ancora non edito
della seconda settima

mercoledì 14 settembre 2011

ERRANTe FINo ALL' ORIZZONTe

ERRANTe FINo ALL’ ORIZZONTe

Il nuovo ti sta attendendo
Il vecchio ti sta salutando
è sempre uno stato di apprensione e paura
quello che accompagna questo momento


e sempre corrisponde con la misura
dei limiti che circoscrivono
qualcosa che in te sta cercando
una via di conoscenza …

quando l’audacia accompagna verso passi più incerti
la vita rivela il suo disegno
plasmando quelle magiche coincidenze
capaci di donare a coloro che osano
il prezioso senso del ritrovarsi …


è lì che l’errore
diviene solo il punto in cui riconoscersi
e la perfezione il punto in cui non coltivare l’illusione


sii così, serenamente errante,
mantieni il tuo viaggio autentico
alla scoperta della luce dell’ orizzonte…



da: "AL TEMPO CONTEMPLO"
      libro ancora non edito della terza settima


ora: "SCRIPTa & IMAGo MANENT"
IV libro VII settima

SEMPLICEMENTe DANIELe

SEMPLICEMENTe DANIELe

"ODE a Daniele Silvestri"

20 06 08


Che bello essere trasportati
nelle Atmosfere di un artista vero

colui che esprime attraverso la sua naturalezza
una gravità silenziosa di un’ anima che invita…
senza chiedere, senza inneggiare,
senza eccedere, senza strafare …

semplicemente attrarre …
semplicemente diffondere una nota …
semplicemente essere daniele

Correre nel traffico
Mettersi un soprabito
Respirare microbi
Perdersi nei vicoli
Inciampare negli ostacoli
Affidarsi a degli oroscopi
Arrabbiarsi con le nuvole
Evitare le pozzanghere

semplice è colui che non ha mai
rinunciato a nulla neanche quando
Proferiva il suo no secco
ma sornione…

Il nostro daniele sembra essere
Uno di quello stampo…
Uno di quelli che concludono così..

grazie per averci regalato in questa serata
un prezioso pezzo della vostra vita …

a te, piccolo uomo intero
che hai colorato e sostenuto
momenti difficili del mio vissuto


12 09 2011

Nuova la serata, ma sempre quella vecchia e autentica sensazione
che forse nel tempo si è anche amplificata…

sabato 10 settembre 2011

COLLETTIVITà

COLLETTIVITà


Una buona collettività è espressione di buona energia

che nasce da un unico tipo di adesione e collaborazione,

diffidate dell' anarchia, la vita è gerarchia propendente all'armonia

basata su accordi, garantita da orari, sancita e valorizzata da fiducia e presenza.

chi non collabora non è vero che non partecipa

bensi è più colui che non si concede il beneficio di sentire il flusso risanante del partecipare, rilegandosi al peggior ruolo che la partecipazione consenta

la solitudine, la separatezza e la conseguente alienazione

che inesorabilmente conducono a depressione e tristezza.

A tutti i figli della vita “svogliati” mi sento di dire... “svegliamoci”

Non si deve partecipare, perché partecipare non è un dovere

bensì quella libera scelta da conquistare dove è possibile praticare e raccogliere

le buone messi di un' altrettanta buona semina che i veri partecipanti al raccolto

percepiranno sotto forma di amore.

A tutti i padri della vita autoritari mi sento di dire... “svegliamoci”

non si deve ordinare di partecipare,

perché nello stesso istante che facciamo ciò, già non stiamo partecipando

piuttosto stimoliamo ed invitiamo le giovani leve al piacere dell ' ordine

alla bellezza del collaborare, alla ricchezza del creare, al riconoscimento dello sbagliare, al beneficio del rimediare,alla dedizione del faticare, alla soddisfazione del realizzare,e perché no alla gratificazione del festeggiare.

Sempre e solo se noi tutto ciò lo riusciamo veramente a provare, perché è proprio da questa consapevolezza che possiamo intraprendere una strada di avvicinamento,

curando quel nostro imperfetto educare che frequentemente coincide

con un nostro antico risentimento.

Possiamo partire dal fatto che potremmo anche non riuscire, e che solo il nostro disobbediente

figlio ci può aiutare, visto che ogni giorno già lo sta facendo, ma noi non lo riusciamo a vedere.


Qualcuno disse “io ho un sogno “


oggi, ad una piccola realtà familiare

una scintilla di quel messaggio

voglio portare

dove mi servirò del dovere

per difendere la libertà...


STATUTO DELLA COLLETTIVITÀ


Qui si fa tutto tutti,

anche quando non si agisce

tutti devono essere liberi di scegliere

e nessuno deve venire obbligato,

perché la vera partecipazione non è mai un dovere

ma il coraggio e la forza di conquistare il proprio diritto al piacere

a quella conquista si accede abnegandosi alla fatica.

tutti saranno sospinti e stimolati

ma al contempo capiti e rispettati

da ciò e solo da ciò realizzeremo cose senza estrema fatica

tutti ne beneficeremo senza altasonanti meriti individuali

asservendo le personalità alle esigenze e al clima della collettività

così ci educheremo ad apprezzare la diversità

come autentica opportunità di crescita

dove la difficoltà dell'accettare lascerà il passo

alla forza risanante dell'accogliere

questo comprenderà inevitabili e necessarie instabilità

che riassesteranno e fortificheranno la collettività

a tempo debito il tutto si tradurrà in una leale e chiara solidarietà

dove apprezzeremo felicemente ciò che siamo, e ciò che facciamo.



Al di là di ogni credo, di ogni religione, di ogni nomina, ruolo e vestizione

io credo in un' opera madre che governa le leggi universali di cui l' uomo è solamente una meravigliosa imitazione ancora però ben lontana dalla possibilità di percepire ed aderire alla magnificenza del panorama universale.

Incamminiamoci....



da "AL TEMPO CONTEMPLO" (I libro ancora non edito della III *settima)

* una settima è un insieme di sette libri di 57 poesie l'uno


martedì 6 settembre 2011

RILEGGERsi

RILEGGERsi

Se non mi fossi riletto
Mai avrei trovato quel qualcosa
che oggi assume un sapore appagante di celebrato

solo nel “rileggersi”
ho potuto conoscere
l’ intima natura della mia irruenza

solo nell’ “ascoltarsi”
ho potuto svelare
ciò che vi è di misteriosamente celato
nella resistenza

facce che nel volteggio di una moneta in aria lanciata
si alternano e ruotano in un’ esperienza
apparentemente disordinata

sono mani da sporcare
quelle immerse nei rischi dell’osare

è fatica quella che ora appare
opponendosi ribelle all’ agire

ciò che non è riletto
vive e si nutre del recidivo

presumendo di ascoltare,
ma sempre più lontano ed ignaro dello spazio sincero

capace solo in quello sforzo
di preservare il vivo

ma se il tempo non è giunto
niente può convincere , niente può stimolare,
ne tanto meno scuotere…

la distruzione diviene legge inesorabile
per i figli che ubbidiscono unicamente
solo quando la grande madre
viene costretta a nuocere

c’è solo un orologio per il tuo polso

sembra che il cuore possa ugualmente continuare a battere
ma non pensare che il sangue possa comunque
continuare a scorrere



dall’ unione dei pensieri “estivi” di
luciano, emma, barbara, daniela, massimo
grazie